VERBANIA – 20.12.2017 – Sarà anche una grande opportunità
per avere ingenti finanziamenti pubblici, sarà sicuramente l’occasione per portare Verbania nel Parco nazionale Val Grande, sarà pure il primo segnale di una nuova stagione di collaborazione, ma in realtà – almeno fino ad ora e relativamente a Verbania – non interessa proprio a nessuno. Quale sia la passione dei verbanesi, non solo semplici cittadini ma anche categorie produttive, per la fusione tra Verbania e Cossogno, è testimoniato dalla foto che pubblichiamo. Questa è l’immagine che fissa la riunione di ieri sera (ore 18,30) in cui, nel foyer del teatro “Maggiore”, era convocato il “tavolo tecnico” per la fusione. All’invito spedito dal presidente del Consiglio comunale Pier Giorgio Varini hanno risposto una quindicina di persone, di cui 5 consiglieri comunali (4 di maggioranza e uno di minoranza), il sindaco, altri addetti ai lavori della politica, qualche volto di Cossogno e una striminzita rappresentanza di associazioni di categoria, riassumibili in Unione industriale, Confartigianato e Federalberghi.
La scarsissima partecipazione è analoga – stavolta forse anche inferiore – a altri incontri verbanesi. Perché se Cossogno ha ampiamente dibattuto della fusione, a Verbania tutto (o quasi) tace, anche per esempio sul fronte del Partito democratico, il perno su cui si regge la maggioranza. Il primo cittadino Silvia Marchionini ha promesso una campagna informativa e in attesa della data del referendum, che si vorrebbe accorpato alle elezioni politiche di marzo, questi dati dovrebbero far quantomeno riflettere perché, su espressa volontà di Marchionini, alla consultazione popolare è stato apposto il quorum del 50% più uno dei votanti alle ultime elezioni.


