VERBANIA – 02.12.2017 – Un lieve sconto di pena
ma, pur sempre, una condanna esemplare. Otto anni e mezzo e 1.650 euro di multa è quanto, in via definitiva, la giustizia italiana ha stabilito per Katriot Ndoja, il 36enne albanese che a fine 2015 finì a processo per il concorso in una serie di furti in appartamento e di auto di lusso. Ndoja era l’autista di una banda di almeno tre – tanti sono stati identificati dai carabinieri – connazionali residenti in Lombardia che, nel 2014, si introdusse di notte in 12 abitazioni del Vco svaligiandole e portando via, in alcuni casi, anche le automobili dei proprietari. Gli altri complici erano Bledar Cami, Ylber Lekegaj e Emilijano Merdhoci, la cui posizione era stata definita con un patteggiamento rispettivamente a 2 anni e 4 mesi per i primi due, di 1 anno e 400 euro di multa per il terzo. Ndoja, rispetto a loro, aveva scelto il rito ordinario, con il dibattimento e senza sconti di pena. Il pm aveva chiesto 5 anni e 1.000 euro di multa, il tribunale aveva raddoppiato la pena, portandola a 10 anni e 5 mesi con l’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
Nel processo d’Appello tenutosi nell’autunno del 2016 a Torino, i giudici avevano ridotto la pena a 8 anni, 6 mesi e 1.650 euro di multa. Il difensore di Ndoja ha ricorso in Cassazione per ottenere una revisione della sentenza e, quantomeno, le attenuanti generici. La Suprema Corte ha però respinto l’appello rendendo definitiva la condanna.


