
LAVENO M. – 23.11.2017 – In quella tragica notte
del novembre 2014 la montagna sopra Cerro di Laveno venne giù: sassi e fango smossi da giorni di piogge intense che avevano gonfiato il terreno piombarono su una villetta e uccisero un uomo di 70 anni e la nipote sedicenne. Fu una fatalità o colpa dell’incuria o della sottovalutazione della pericolosità del versante? A questa domanda, dopo tre anni di indagini e l’ipotesi di reato di disastro colposo, la Procura di Varese ha concluso con una richiesta di archiviazione. Per i magistrati non ci sono prove di una colpevolezza di nessuno, proprietari dei terreni o enti pubblici vigilanti, e la morte di nonno e nipote – nella villetta erano presenti altri tre familiari che miracolosamente si salvarono – è da considerare una tragica fatalità. La richiesta di archiviazione, avanzata al gip e notificata ai familiari delle vittime, è stata opposta da questi ultimi.


