ROMA – 18.11.2017 – Regolarizzare i conti all’estero
pagando una piccola tassa. È questa la filosofia del mini-scudo fiscale che è stato inserito nella Finanziaria in corso di approvazione in parlamento. La norma è frutto di un emendamento del senatore democratico Claudio Micheloni che consente a tutti coloro che hanno lavorato all’estero o che hanno avuto residenza in paesi stranieri e che detengono conti correnti non dichiarati in Italia, di pagare il 3% e mettersi in regola. Nulla a che vedere con la voluntary disclosure per il rimpatrio – a tassazione piena ma senza sanzioni e procedimenti – dei capitali illegalmente detenuti all’estero, ma una norma calibrata per frontalieri e ex frontalieri. L’imponibile è il valore di attività e giacenze al 31 dicembre 2016. La domanda di regolarizzazione andrà presentata entro il 31 luglio 2018 e il dovuto pagato entro il 30 settembre in un’unica soluzione o in tre rate mensili tra ottobre e dicembre.


