VERBANIA – 29.09.2017 – Solo l’autopsia eseguita ieri
chiarirà definitivamente le cause della morte di Massimo Rosso, l’uomo il cui corpo è stato trovato senza vita l’altro ieri in una stanza dell’albergo “Beata Giovannina” di Suna. Quarantasei anni, residente in provincia di Cuneo, lavora per una società che ha in appalto il rifacimento dell’impianto elettrico di una villa in ristrutturazione sul Monterosso. In questi giorni in cui, insieme ai colleghi, operava in cantiere, si fermava a dormire nell’albergo di Suna. Il giorno prima della scomparsa era rientrato a Torino per accompagnare un collega e aveva salutato gli altri operai dicendo che si sarebbero visti l’indomani. Ma l’indomani non s’è presentato alla villa e non ha risposto alle chiamate in camera del titolare dell’albergo, impossibilitato anche a aprire con il passepartout perché la porta era chiusa dall’interno, con la chiave inserita nella serratura. A sbloccarla sono stati i vigili del fuoco, intervenuti insieme al personale del 118 e alla polizia. I soccorritori l’hanno trovato privo di vita e nella stanza è stata rinvenuta una siringa, che sarà anch’essa esaminata.


