
MONTEBELLUNA – 11.02.2017 – Scorporare la Banca intermobiliare
dal gruppo Veneto Banca e venderla. Sembra questo l’orientamento di Montebelluna nei confronti dell’istituto di credito torinese, un acquisto fatto ai tempi della grandeur del duo Trinca-Consoli, diventato con l’indebolimento di Veneto Banca un problema. In questo momento, anche in attesa della conciliazione con i soci e della fusione con la popolare di Vicenza, l’obiettivo primario è rafforzare e creare le condizioni per rimettere in sesto le due banche aggregandole. In questo senso il piano industriale in via di approvazione – così riporta l’agenzia di stampa Reuters – prevede la fuoriuscita di Bim dal perimetro di Veneto Banca. La società era stata messa in vendita già in passato. Bocciata dalla Bce un’intesa che sembrava in dirittura d’arrivo e andati a vuoto alcuni contatti, a Montebelluna s’era deciso di mantenerne le quote e il controllo. Nelle scorse settimane s’era parlato anche della possibilità di toglierla da Veneto Banca ponendola direttamente sotto l’ombrello del Fondo Atlante (proprietario al 98% di Veneto Banca), ma l’ultimo orientamento pare la scorporazione. Di questo s’è parlato anche nell’ultimo cda, che ha preso atto delle dimissioni di Giorgio Girelli, cooptando Paola Pierri.


