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cem maggio 16
VERBANIA - 29.05.2016 - È al prefetto

che si chiede di sbrogliare la matassa del Maggiore. Il cortocircuito politico e istituzionale creatosi nella conferenza dei capigruppo di mercoledì sera e proseguito tra le accuse della minoranza, le bacchettate al capogruppo Pd della sua segreteria cittadina e il dietrofront del sindaco Silvia Marchionini è di difficile soluzione.
Nonostante tutti siano ormai d'accordo a tornare indietro e discutere in Consiglio comunale del Maggiore prima della maxivariazione di bilancio LINK, la via per arrivare al traguardo è accidentata.
Per la minoranza Michael Immovilli (Forza Silvio) e Stefania Minore (Lega Nord) ieri hanno chiesto formalmente al prefetto Iginio Olita di agire in prima persona convocando il Consiglio d'ufficio, sostituendosi al presidente.
E sempre ieri mattina, dopo la bufera di giovedì e venerdì s'è riunito il gruppo Pd. Il capogruppo Marco Tartari, smentito da segreteria e sindaco, ha incassato la reprimenda dei colleghi consiglieri, con i quali non s'era preventivamente confrontato. La linea uscita dall'incontro è che, se non ci penserà il prefetto, Tartari chiederà in aula, la sera del Consiglio, l'inversione dei punti all'ordine del giorno.
Nel Pd il clima è teso e i rapporti gruppo-segreteria-giunta sono complicati. Va anche detto che l'"incidente" di mercoledì è frutto dell'accavallarsi di alcune circostanze. Come l'assenza del presidente del Consiglio comunale Pier Giorgio Varini (è all'estero, tornerà a metà settimana) e di uno dei suoi vice, Damiano Colombo. Rimasta sola, l'altra vice Alice De Ambrogi non ha potuto nemmeno contare sulla segretaria generale Agata Papiri, anch'ella assente e sostituita da una funzionaria, peraltro appena trasferita da altro settore. Il pasticcio è anche frutto dall'aver lasciato "sguarnita" la conferenza dei capigruppo.

A ventiquattro ore di distanza dalla conferenza stampa congiunta dei gruppi di minoranza giunge anche la precisazione del Movimento 5 Stelle, che pur ribadendo le dure accuse alla maggioranza - con la richiesta di dimisioni di Tartari - chiede anche maggior responsabilità a alcuni altri gruppi di minoranza nell'interesse della città.

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