VERBANIA - 29-05-2025 -- In dogana, quando a un controllo le chiesero di mostrare i documenti, rispose fornendo un regolare passaporto nigeriano. La foto, seppur somigliante, tuttavia non convinceva la polizia, che sospettava un’alterazione. In realtà le carte fornite erano tutte in ordine, rilasciate in originale e mai contraffatte. Ciò che stonava era l’identità della donna, che ulteriori e più approfondite verifiche in banca dati rivelarono non essere quella della persona titolare del passaporto. La donna fermata, infatti, era la sorella dell’intestataria il passaporto che, approfittando della disponibilità della congiunta, cercava di eludere le norme.
Denunciata dalla Polfrontiera per tentata sostituzione di persona, la donna è stata condannata dal Tribunale di Verbania. La difesa aveva sostenuto che non vi fossero motivi per sfruttare il documento della sorella, dal momento che l’imputata stessa aveva a sua volta un documento valido e che si trovava sul territorio italiano in regola con le norme sull’immigrazione. Anche grazie a questo ha avuto una condanna lieve: 20 giorni con il beneficio della sospensione condizionale della pena.


