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VERBANIA - 28-05-2025 -- La lite familiare degenerata non avrà conseguenze penali. È questa la conclusione alla quale è giunta la Corte d’appello di Torino, alla quale s’è rivolto il 46enne che, per i fatti avvenuti di fronte a casa dell’ex moglie e del nuovo compagno di lei, era stato condannato dal Tribunale di Verbania a quattro mesi per il reato di lesioni aggravate.

La vicenda nasce in un contesto di rapporti difficili. L’imputato, che ha l’affidamento esclusivo del figlio, era andato a prenderlo a casa della mamma, a Baveno. Sulla porta avevano avuto una discussione verbale pesante, in presenza del ragazzo allora quattordicenne. Gli animi s’erano scaldati e, dall’interno, erano usciti il nuovo compagno e il figlio di questi. Tra uno spintone e l’altro era comparso un manubrio di bicicletta e una bomboletta di spray al peperoncino. Con quest’ultima il 46enne aveva attinto di sostanza urticante la ex moglie e l’altro ragazzo, motivo per cui è finito a processo per lesioni aggravate, stesso reato contestato al “rivale”. In primo grado, a Verbania, il giudice non aveva riconosciuto la reciprocità dei comportamenti che, tuttavia, la Corte d’Appello ha individuato assolvendo l’imputato. Se è innegabile che egli agì con lo spray al peperoncino – circostanza mai negata, tanto che fu egli stesso a consegnare ai carabinieri, nel frattempo intervenuti, la bomboletta – la Corte ha riconosciuto che fu in reazione a ciò che stava subendo e, quindi, per legittima difesa.

 


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