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CANNOBIO - 28-5-2025 -- “Una comunità in cammino che si prende cura della sua salute e delle persone più fragili, portando loro i servizi sotto casa”. Così il dottor Antonio Lillo sintetizza l’iniziativa di telemedicina che il Centro medico di Cannobio, ovvero la Fondazione Comunità Attiva, si regalerà in vista del decennale della nascita di quella “Casa della Salute” che negli anni è diventata un modello da imitare di medicina territoriale funzionante.

“La cosa straordinaria – aggiunge il medico – è che il territorio sta mettendo in pratica tante iniziative per raccogliere fondi e rendere concreto un progetto che si candida a risolvere problemi presenti ma anche a crescere, ampliando le possibilità di cura a distanza”.

Di cosa si tratta? Di un totem collegato con la Nefrologia dell’Ospedale di Verbania, che consentirà ai pazienti con insufficienza renale di effettuare televisite con i nefrologi e il telemonitoraggio dei parametri clinici. Questi pazienti, spesso anziani e residenti in aree distanti dall’ospedale – come la Val Cannobina – potranno così ricevere un supporto medico di qualità senza spostarsi fino a Verbania.

Un’operazione costosa, che al di là del costo dell’apparecchio (circa 20.000 euro) richiede licenze, autorizzazioni, manutenzioni e spese di gestione. Eppure, considerando la carenza di medici e le difficoltà nell’organizzazione delle liste d’attesa, è proprio da iniziative di questo tipo che potranno arrivare molte risposte ai bisogni di salute dei cittadini.

Nello specifico, come spiega il dottor Lillo – anima e motore del Centro di Cannobio – l’Octoplus (questo il nome dello strumento) ha grandi potenzialità, ad esempio la possibilità di effettuare un’ecografia a distanza, consentendo a un medico che si trova a molti chilometri di osservare in tempo reale l’esame. Ma per far sì che tutto questo diventi realtà non bastano gli strumenti tecnici: servono anche accordi di collaborazione con le ASL e i professionisti sanitari, un percorso meno semplice di quanto potrebbe sembrare.

Per il momento ci si concentra sulla partenza di questa esperienza, riservata ai pazienti con problemi renali, con l’obiettivo di avviare il servizio in autunno. Chi volesse contribuire può effettuare una donazione tramite bonifico sul conto della Fondazione Comunità Attiva (IBAN IT21 W030 6945 2701 0000 0001 013), importo deducibile o detraibile secondo la normativa vigente.

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