
VERBANIA - 27-05-2025 -- Nessun miglioramento, anzi. L’annunciata inversione del senso unico della bretella Feriolo-Fondotoce tra le statali 33 e 34 che è scattata – anche se in ritardo – ieri mattina, non ha risolto code e ingorghi che da settimane, da quando è iniziato il secondo lotto dei lavori ai giunti del viadotto di Fondotoce, colpiscono residenti, lavoratori e turisti che transitano nel Verbano.
Anas settimana scorsa ha adottato la modifica, peraltro invocata dal Pd provinciale, polemico sulla gestione di cantieri e viabilità, del senso di marcia. Anziché da Feriolo a Fondotoce, da qui a venerdì prossimo (data prevista per la fine dei lavori), da ieri si va nel senso inverso. Ciò significa che il flusso di veicoli in ingresso a Verbania da sud si canalizza sulla statale 34 del Lago Maggiore, che inizia dopo il ponte di Gravellona Toce e prosegue sino al confine di stato, a Piaggio Valmara. Il risultato è che la coda si allunga e quando raggiunge il centro di Gravellona Toce, paralizza l’asse viario Omegna-Verbania, con ripercussioni su quello Feriolo-Gravellona-Ornavasso.
Gli effetti negativi si sono visti solo stamane, perché ieri mattina l’inversione del senso unico non è scattata. Non si sa se per responsabilità di Anas o della ditta incaricata dei lavori, ma la segnaletica non è stata modificata, col risultato che era impossibile imboccare la bretella da Fondotoce.
Mentre la protesta degli automobilisti monta, preso atto che la viabilità è al suo limite strutturale (le strade, così come sono attualmente, sopportano il massimo carico di veicoli), in molti si chiedono se non sia necessario, anche per ragioni di sicurezza, intervenire sul cantiere per accelerarlo, anche a costo di far lievitare la spesa.


