VERBANIA - 24-05-2025 -- Ha scelto la messa alla prova e i lavori socialmente utili, senza alcun risarcimento, il 48enne verbanese denunciato dal sottosegretario regionale Alberto Preioni per diffamazione aggravata e rinviato a giudizio dalla Procura di Verbania. I fatti sono datati e risalgono al 2020, quando l’imputato era vicino al Carroccio. Era un periodo “caldo” per la sanità nella cui gestione Preioni, allora consigliere regionale e capogruppo del primo gruppo della maggioranza di Alberto Cirio, era chiamato a gestire. Una posizione politica complicata da sempre, anche per via di questioni campanilistiche, che prima dello scoppio della pandemia aveva messo a dura prova il centrodestra a Verbania e in provincia. All’annuncio di Torino che ci sarebbe stato un ospedale principale (il San Biagio) e una succursale (il Castelli), in riva al lago c’erano state sollevazioni che, nel Consiglio comunale di Verbania, avevano visto la Lega perdere consiglieri, fuoriusciti proprio per questa scelta.
È in tale contesto che si inserisce la querela di Preioni, presentata dopo aver letto, nei commenti su Facebook a post di natura politica, attacchi rivolti dall’imputato nei suoi confronti. Per la Procura quelle frasi sono diffamatorie, tanto che ha disposto il rinvio a giudizio. La scelta difensiva del 48enne, rappresentato dall’avvocato Alberto Zanetta, è stata di ricorrere a un rito alternativo, già ammesso dal giudice, che esclude ogni risarcimento. Svolte le ore di lavori socialmente utili concordate nel piano di trattamento, il reato sarà estinto sul piano penale.


