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VERBANIA - 4-11-2023 -- La scelta in questi giorni nei quali il mondo assiste a guerre dagli sviluppi imprevedibili è stata quella di tenere un profilo basso, di celebrare sicuramente il IV Novembre, ma non di far festa. Non a caso la tradizionale consegna delle onorificenze al merito della Repubblica non c'è stata. Si terrà in altra occasione fanno sapere dalla prefettura. É stato così che nella piazza Garibaldi di Pallanza, davanti ad una sparuta platea di cittadini, le autorità e le associazioni d'arma hanno ricordato la Giornata delle Forze armate e dell'Unità Nazionale. Una giornata dedicata alla memoria della fine del primo conflitto mondiale che oggi più che mai ha intrecciato i temi dell'attualità. E se da parte di tutti gli intervenuti c'è stato il grazie alle Forze armate chiamate in questa epoca a difendere pace, libertà e democrazia secondo i principi della Costituzione, lo sforzo principale degli intervenuti è stato proprio quello di non incorrere in troppa retorica. Succinto il saluto del sindaco Silvia Marchionini che al ringraziamento ha voluto unire il ricordo per i caduti delle guerre; e poi le parole del vicepresidente della Provincia, Rino Porini, per il quale mai dare per scontate pace e libertà; e del Prefetto, che con calore ha ricordato chi ha combattuto per un'Italia libera e unita ma riferito all'oggi ha parlato di insensatezza delle guerre in atto, un triste elenco col quale ha aperto il suo intervento. Ai giovani è stata dedicata l'orazione di Cinzia Sammartano, preside del liceo Cavalieri. Ai ragazzi di oggi cui trasmettere memoria e valori e a quelli di ieri, chiamati alla guerra.
La giornata commemorativa s'è aperta con la messa in San Leonardo concelebrata dal vicario don Gianmario Lanfrachini e dal parroco don Riccardo Zaninetti cui è seguita la processione sino al monumento ai Caduti sul lungolago. È qui che dopo l'alzabandiera al suono dell'inno nazionale eseguito dal Corpo Musicale di Verbania, e dopo la posa dell'alloro, gli interventi hanno provato a delineare, alla luce di oggi, il senso della ricorrenza.

 

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