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tribunale ingresso atrio

VERBANIA - 11-03-2023 -- Non una rinnovazione, ma un’integrazione. Dopo che il giudice ne ha ascoltato la testimonianza e la difesa ha comunicato l’esistenza di documentazione medica inedita, è stata riaperta la perizia psichiatrica sullo “stalker irresistibile”, il 45enne ossolano che da quasi un anno è in carcere per aver aggredito il padre della vittima -una ragazza di vent’anni più giovane- e che tentò di fare lo stesso con polizia e vigili del fuoco giunti a casa sua, dove s’era barricato, per arrestarlo.

Il mese prossimo decorreranno i termini per la custodia cautelare e, senza una proroga -comunque chiesta per la Procura dal pm Anna Maria Rossi- l’uomo sarà libero e potrà attendere a casa l’esito del procedimento a suo carico per atti persecutori. Un procedimento che la difesa, però, punta a concludere con la dichiarazione di infermità. Gli avvocati Domenico Capristo e Rosalba Di Fede, che lo assistono, sostengono che non sia sano di mente e che non possa stare in giudizio. Il contrario della conclusione alla quale è giunto il perito del giudice, il dottor Luigi Angelo Demori, secondo cui soffre di disturbo narcisistico della personalità ma non è affetto da vizi di mente. Nel deporre, l’imputato aveva detto di ricevere visite degli alieni e di essersi stupito della reazione della ragazza di cui s'era invaghito (mai conosciuta di persona), alla quale avrebbe rinunciato se lei l’avesse detto, dal momento che è l’uomo più irresistibile del mondo e può avere tutte le donne che vuole.

Sulla base di queste dichiarazioni e su richiesta della difesa, che ha indicato un proprio consulente tecnico e individuato in uno psichiatra domese che l’ha seguito in passato colui che può fornire nuovi elementi, il giudice Marianna Panattoni ha integrato il quesito al dottor Demori, cui ha concesso 15 giorni a partire dal 23 marzo per acquisire tutta l’eventuale nuova documentazione, esaminarla e riferire se il 45enne sia “capace di partecipare coscientemente al procedimento e se, un’eventuale incapacità possa essere reversibile o meno, con quali terapie”. Gli è stato inoltre chiesto se, durante i fatti contestati, era capace di intendere e se, attualmente, è socialmente pericoloso.

Le conclusioni saranno discusse l’11 aprile. Se fosse confermato che non ha vizi mentali, il procedimento per atti persecutori potrà chiudersi con sentenza di primo grado essendo già stato concluso il dibattimento.

 

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