BAVENO - 10-03-2023 -- “Un brand unico per il Lago Maggiore”. Con la schiettezza che lo contraddistingue e senza troppi giri di parole, Antonio Zacchera va oltre alle critiche a un “territorio che non sa fare squadra” e lancia una proposta.
Il Ceo del gruppo Zacchera hotels, tra le più importanti realtà turistiche piemontesi, ieri è intervenuto al forum Motore Italia che, realizzato da Class, ha raccolto al grand hotel Dino di Baveno i più importanti imprenditori del Piemonte settentrionale. In una tavola rotonda sul settore turistico, Zacchera ha messo in evidenza le pecche di un territorio cui manca, in primis, un’identità. “Siamo piemontesi ma gravitiamo per ragioni geografiche su Milano – ha detto –. A Torino non siamo troppo considerati, un po’ perché pensano che siamo una terra ricca e non abbiamo bisogno, un po’ perché ci vedono distanti. Al nostro interno c’è sempre una questione di campanile tra verbanesi, ossolani e cusiani. Invece avremmo bisogno di essere uniti e di proporci tutti insieme. In Lombardia promuovono il Lago di Como e il Lago di Garda come un sistema unico, come un marchio. Possibile che non si possa fare lo stesso con il Lago Maggiore, che è un po’ piemontese, un po’ lombardo e anche in parte svizzero?”.
Il brand Lago Maggiore è il sogno, da raggiungere necessariamente attraverso un percorso istituzionale. “È ciò che ci manca – ha aggiunto –. L’Italia, che è una nazione turistica, la promozione la affida alle singole Regioni, che vanno per conto proprio. Se andate alle principali sedi di settore, anche all’estero, troverete la Francia, la Germania, la Spagna… ciascuna con propri stand, tutti in linea con la loro proposta. Da noi ogni Regione agisce indipendentemente dalle altre, senza coordinamento”.
Un problema che, in piccolo e sempre restando al turismo, si vede anche in loco. “Dentro le Regioni ci sono realtà parcellizzate, tutte troppo piccole e scoordinate per essere efficaci. Ci sono le Camere di commercio, le Atl come il nostro Distretto, le Province… se tutti fanno un pezzo e non si parlano uno con l’altro, non si va lontano”.
Per Zacchera il turismo va considerato alla stregua degli altri comparti produttivi. “Servono strategie e infrastrutture. Per noi, sul lago, c’è un esempio concreto: la pista ciclopedonale del Verbano. A parte gli annunci d’una campagna regionale alle Europee e alle Regionali, è rimasto un piccolo progetto finanziato con poche decine di migliaia di euro. Da noi solo Verbania ha fatto qualcosa: il resto sono promesse vaghe”. E deve essere gestito da persone competenti. “Tanti parlano di turismo ma pochi lo conoscono” - ha concluso.


