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VERBANIA - 27-02-2023 -- Non aveva l’auto, ma gli serviva per andare a lavorare e, così, la prendeva in prestito dalla fidanzata. O, meglio, dalle fidanzate con le quali -attorno alla metà del 2020- aveva intrattenuto relazioni sentimentali in tempi ravvicinati e che, interrotte bruscamente, l’hanno poi portato in tribunale. Furto e appropriazione indebita sono i reati per i quali un 26enne del Vergante è finito a processo, accusato da due donne diverse. La prima aveva denunciato di avergli espressamente vietato, nell’agosto del 2020, di prendere la sua vettura, una Citroen, ma lui le aveva preso le chiavi e se ne era impossessato. La seconda nell’ottobre dello stesso anno s’era rivolta alle forze dell’ordine perché lui non le voleva restituire la Lancia Ypsilon che lei gli aveva prestato.

Entrambe non hanno dato seguito alla denuncia, né costituendosi parte civile, né presentandosi a testimoniare. Il disinteresse, probabilmente riconducibile all’aver riavuto il proprio veicolo e all’affievolirsi -col tempo- delle questioni sentimentali, ha portato beneficio al giovane imputato. Entrambi i reati, secondo le nuove norme della riforma Cartabia, sono procedibili solo su querela e la mancata testimonianza diventa una remissione nel caso la denuncia sia stata presentata.

Al processo, mancando le controparti, il procedimento è finito con la dichiarazione di non doversi procedere.

 

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