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VERBANIA - 24-02-2023 -- S’era presentato al telefono come l’avvocato Di Maio, rappresentante di una sedicente società di recupero crediti, e aveva colto di sorpresa la vittima, dicendogli che se non avesse dato in acconto 400 euro per un prestito di cui non aveva pagato le rate, sarebbe partita subito la procedura esecutiva. È questo il copione utilizzato per frodare, nel settembre del 2020, un 52enne del Vergante. Il trucco dell’emergenza da scongiurare, che può essere un danno patrimoniale, l’assistenza a un parente in difficoltà..., è servito affinché l’uomo che ricevette la telefonata si decidesse a pagare, ricaricando la carta PostePay della quale gli erano stati forniti gli estremi.

Una volta pagato, con calma cercò di raccapezzarsi ma si accorse ben presto che era tutto finto: il recupero crediti semplicemente non esisteva. Sporse denuncia e la Procura, attraverso la carta, è arrivata a un 31enne residente in provincia di Milano, ora a processo a Verbania per truffa aggravata.

 


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