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VERBANIA - 01-02-2023 -- Nell’aprile del 2019 s’era concesso un weekend lungo (da sabato a martedì), con moglie e figlio, in un albergo di Verbania. Per quattro giorni di soggiorno -tre pernottamenti con relativi pranzi e cene- il conto era stato di circa 800 euro. Una cifra non esagerata per quel cliente di 41 anni che, dopo aver fatto i bagagli, aveva cercato di allontanarsi senza saldare il dovuto. Il personale era intervenuto e, in qualche modo, s’era trovato un accordo: promettendo che avrebbe onorato gli impegni assunti, lasciò come prova di buona volontà la propria patente di guida.

In realtà non pagò mai il conto e, un mese e mezzo più tardi, si presentò alla polizia denunciando lo smarrimento del documento. Non sapeva -anche se poteva immaginarlo- che i proprietari dell’albergo l’avrebbero denunciato e, così, s’è trovato a processo con due capi di imputazione: l’insolvenza fraudolenta per gli 800 euro del conto, e il falso in atto pubblico per la denuncia non veritiera.

Il Tribunale di Verbania l’ha condannato a una pena che, sul piano economico, gli costerà molto di più di quella vacanza sul lago. All’albergo pagherà 1.800 euro più circa 3.000 di spese legali, cui s’aggiungono i 5.400 euro della pena pecuniaria, conversione dei 6 mesi decisi dal giudice. Da 800 a più di 10.000 euro: il conto sarà salato.

 


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