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consoli vincenzo

VENEZIA - 01-02-2023 -- Un reato è stato dichiarato prescritto, per l’altro la condanna è stata confermata, ma senza la confisca milionaria. Alla Corte d’Appello di Venezia lunedì s’è scritto un altro capitolo giudiziario nel crac di Veneto Banca, che vede tra i principali imputati -se non l’unico- l’ex direttore generale e amministratore delegato Vincenzo Consoli. Ritenuto il dominus dell’istituto di Montebelluna, è stato ed è al centro di più procedimenti, tra cui quello per ostacolo alla vigilanza e false comunicazioni (l’aggiotaggio s’era già prescritto) per il quale, in primo grado a Treviso, era stato condannato a 4 anni e alla confisca di 221 milioni di euro.

In Appello l’impianto accusatorio ha retto, ma la contestazione di false comunicazioni relative all’aumento di capitale del 2014 s’è nel frattempo prescritta. I giudici hanno così ridotto la pena da 4 a 3 anni ma, al contempo, hanno revocato la confisca dei beni personali dell’ex manager bancario.

 


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