VERBANIA - 30-01-2023 -- L’ex sindaco ha già patteggiato e definito la sua posizione e, per chiudere il “caso” dell’appalto per la gestione della Casa di riposo di Premosello che fece cadere nel 2020 l’Amministrazione del centro ossolano, manca solo il giudizio d’una dipendente. Concorso in falso è l’accusa per la quale la donna è stata rinviata a giudizio dal gup. Difesa dagli avvocati Bruno Stefanetti e Maria Grazia Medali, ha scelto il rito ordinario. Discuterà la propria posizione in aula, testimoniando e rispondendo alle domande del procuratore capo Olimpia Bossi. Nella prima udienza le parti hanno raggiunto l’accordo sulla produzione delle intercettazioni telefoniche dell’ex sindaco Giuseppe Monti (che ha patteggiato un anno e quattro mesi), selezionando nove conversazioni intercorse tra il 24 agosto e il 1° settembre del 2020 che, secondo l’accusa, confermerebbero che la dipendente era consapevole di retrodatare un atto che avrebbe portato alla proroga di 6 anni della gestione della casa di riposo alla cooperativa che l’aveva in carico, in cambio di un contributo per i lavori al piano terra, dove Monti avrebbe voluto un padiglione Covid, negato dalla Regione. Anche le difese hanno individuato due intercettazioni da produrre senza la trascrizione, ma solo con l’annotazione dei carabinieri della sezione di pg che le effettuarono.
Il giudice ha già calendarizzato due udienze per sentire testimoni (un luogotenente dei carabinieri, l’ex segretario comunale e l’imputata) e discutere, prima della sentenza.


