VERBANIA - 26-01-2023 -- Non c’è prova che sia stato lui e che, comunque, sia stato un gesto intenzionale. Il principio di incendio a un cestino portarifiuti in un bagno dell’ospedale “Castelli”, avvenuto nel gennaio del 2021, ha portato a processo un paziente psichiatrico. L’uomo,che ha 66 anni, è sottoposto all’amministrazione di sostegno ed è seguito da un congiunto. Due anni fa dovette ricorrere a cure mediche urgenti e si trovò al “Castelli” in stato alterato. Disse di avere bisogni fisiologici e si recò alla toilette. Poco dopo che fu uscito dal bagno gli operatori videro del fumo fuoriuscire e si accorsero che il cestino dei rifiuti stava andando a fuoco, forse a causa di un mozzicone di sigaretta.
L’episodio fu contenuto, con soli danni -da pochi euro- al portarifiuti in plastica. Ciononostante fu sporta denuncia e la Procura ha tratto a giudizio il 66enne con l’accusa di danneggiamento aggravato, con l’aggravante dell’oggetto del danno: una proprietà pubblica. Il giudice ha accolto la tesi della difesa e l’ha scagionato perché non è certo che fosse lui l’autore (nessuno l’ha visto appiccare il fuoco) e perché non vi è la certezza del dolo, della volontà di bruciare il cestino.


