VERBANIA - 24-01-2023 -- Nessun maltrattamento, ma una cattiva gestione degli animali. Finisce con una multa di 400 euro il “caso” sollevato nel febbraio del 2021 dalle guardie zoofile volontarie dell’associazione Oipa. Agendo come ufficiali di polizia giudiziaria, all’ora di pranzo (erano le 12,30) entrarono nella proprietà d’un anziano di Gignese perché gli era stato segnalato per e-mail il maltrattamento di alcuni cani. In quest’area rurale dotata di tre baracche di fortuna trovarono, in effetti, tre cani di taglia media non microchippati: un maschio e due femmine. Due, privi d’acqua, erano legati a una catena fissa di cinque e tre metri e mezzo, una terza era chiusa in una gabbia.
Il proprietario tornò attorno alle 13,30 e le guardie, redatto il verbale, disposero il sequestro probatorio dei cani, fatti poi portare al canile di Verbania. Il giorno successivo il veterinario dell’Asl, che li visitò, li giudicò in buone condizioni di salute.
Qualche tempo più tardi, su istanza del proprietario, il Tribunale annullò il sequestro disponendo la riconsegna degli animali al proprietario, sottoposto comunque a procedimento penale. Per la Procura i cani furono maltrattati e, con questa accusa, l’uomo -che ha 86 anni- è finito a processo. Giudicato con rito abbreviato subordinato all’audizione, come testimone, del figlio, ha spiegato che quella soluzione era temporanea, per la durata del pranzo, e che la femmina in gabbia l’aveva messa perché, essendo incinta, veniva disturbata dagli altri animali.
L’accusa ne ha chiesto la condanna a 2.222 euro di multa. Il giudice ha derubricato le accuse e disposto 400 euro di ammenda. Vista la buona condizione dei cani, ha escluso che vi fossero stati maltrattamenti, che la legge qualifica come “sevizie, comportamenti, fatiche o lavori insopportabili, trattamenti che procurano danno alla salute. Piuttosto c’è stato abbandono d’animale, reato più lieve caratterizzato dalla sofferenza psico-fisica arrecata agli animali.


