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p d giustizia 22

VERBANIA - 22-01-2023 -- Pensa di ricevere l’accredito mentre, ingannata, è lei che effettua il pagamento. È il classico caso di truffa on-line “al contrario” quello patito da una giovane ucraina residente nel Basso Verbano. Nell’agosto del 2020 la ventiduenne mise in vendita sul web una macchina fotografica del valore di 220 euro. Non passò molto che un acquirente di facesse avanti, dicendosi interessato. Le diede le indicazioni su come l’avrebbe pagata, mandandola a uno sportello bancomat e fornendole le proprie coordinate. La giovane seguì alla lettera e, inserita la propria tessera, bonificò la somma di 220 euro anziché riceverla in accredito.

Incassato il denaro, il sedicente acquirente sparì, e alla giovane non restò altro da fare che andare a sporgere denuncia. I carabinieri di Arona, seguendo le tracce bancarie, sono risaliti al conto corrente intestato a una donna di 49 anni nata a Busto Arsizio e residente in provincia di Bergamo, con alle spalle numerosi precedenti di polizia per frodi simili. È lei la titolare del conto su cui è transitato il denaro, mentre la scheda sim con la quale sono avvenuti i contatti è intestata a un prestanome pachistano.

Processata per truffa, la donna è stata condannata dal Tribunale di Verbania a 4 mesi, 20 giorni e 120 euro di multa, con la sospensione condizionale della pena trattandosi di incensurata.

 


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