VERBANIA - 12-01-2023 -- La tentata estorsione è diventata molestia e le lesioni si sono trasformate in percosse. È stato fortemente ridimensionato, con la derubricazione dei reati più gravi e con il giudice che ha riconosciuto la lieve tenuità dei fatti, l’episodio che ha portato a processo un 38enne di Verbania, originario dell’Albania. A inizio 2021 avviò una trattativa per rilevare un bar a Verbania. Contattò il proprietario e credeva di avere già chiuso quando si intromise un nuovo acquirente e l’accordo sfumò. Non la prese bene e iniziò a bersagliare il venditore di messaggi whatsapp, anche dai toni minacciosi. Lo andò anche ad affrontare in piazza, strattonandolo per il giubbotto: “Non sei un uomo” - disse - “i miei cugini volevano partire dall’Albania per venirti a prendere...”. E in un’altra occasione l’incontrò davanti a un bar dandogli un pugno al costato.
Dopo la denuncia la Procura qualificò quei contatti come un grave fatto, il tentativo di estorsione e le lesioni aggravate poiché portate per eseguire l’altro reato. In realtà, al processo, le vicende sono state ridimensionate e, derubricate le accuse, il giudice Ines Carabetta l’ha assolto.


