TORINO - 08-01-2023 -- Condanna confermata e nessuno sconto di pena se non, per lei, il riconoscimento del beneficio della non menzione. La Corte d’Appello di Torino ha parzialmente rigettato il ricorso alla duplice condanna dei fratelli verbanesi Maringlen e Marinela Stojani per l’aggressione-show alla polizia durante un controllo Covid il 1° maggio del 2021.
Il caso, tecnicamente resistenza e lesioni a cinque poliziotti, ebbe una vasta eco mediatica per la diffusione, da parte della difesa, di un video ripreso dal balcone antistante la scena (in via XXV Aprile, a Intra) in cui, nella parte finale dell’arresto dei due, gli agenti intervenuti avrebbero utilizzato una violenza eccessiva. L’ha sempre sostenuto, presentando denuncia e opponendosi alla richiesta di archiviazione del sostituto procuratore Sveva De Liguoro, l’avvocato difensore dei due, Gabriele Pipicelli, che nell’arringa del procedimento di primo grado aveva parlato di violenza in stile caserma Diaz ai tempi del G8 di Genova.
Nel tardo pomeriggio della festa dei lavoratori del 2001, gli Stojani -39 anni lui, 33 lei- si trovavano davanti a un bar quando, al passaggio d’una auto civetta della questura con a bordo tre poliziotti (di cui un dirigente), il fratello li apostrofò. L’auto, che stava passando oltre e che era impegnata in un servizio di pattugliamento straordinario sulle norme di contenimento del Covid, si fermò e i poliziotti, scesi dal veicolo, li raggiunsero a piedi chiedendo loro i documenti. Ne nacque un battibecco durante il quale Maringlen reagì con la forza fisica e Marinela si divincolò da un agente sfilandogli la pistola dalla cintola. La situazione peggiorò. Vennero chiamate altre due pattuglie di rinforzo e le grida attirarono le attenzioni di passanti e residenti, facendo accendere la videocamera dello smartphone che ha prodotto il filmato diventato poi oggetto d’accusa (degli imputati verso le forze dell’ordine), ma anche prova (della Procura contro di loro).
Nel primo giudizio, nel dicembre del 2021, il Tribunale condannò entrambi: Maringlen, che nel frattempo -dopo aver violato la misura dell’obbligo di firma- è sparito e pare abbia lasciato l’Italia, a 3 anni e 8 mesi; Marinela a un anno, con l’obbligo di risarcire gli agenti (5 coloro che furono refertati, tra cui uno con prognosi superiore ai 40 giorni per la frattura di un pollice) costituitisi parte civile. In Appello la ricostruzione dei fatti è stata confermata.


