1

BRIG C BATT

VERBANIA - 07-01-2023 -- Il primo tempo, usando una metafora calcistica, si giocò sotto l’Amministrazione Zanotti, tra il 2004 e il 2009. Il secondo -almeno nelle intenzioni- sarà da qui ai prossimi due anni. Risale al 1986 l’idea di creare, a Verbania, un nuovo percorso viario per decongestionare dal traffico Intra e meglio collegare la collina con la statale 34. L’asse è quello che corre lungo la sponda orografica destra del torrente San Giovanni, dall’incrocio con corso Mameli sino al ponte di via San Giovanni Bosco.

Riprendendo quell’idea, quasi una ventina d’anni fa fu realizzato il primo lotto di quest’opera, allargando via Brigata Cesare Battisti, sia nel tratto iniziale, sia soprattutto davanti alla piscina comunale. Lo scopo era istituire il doppio senso di marcia, poi applicato solo in parte (solo tra il palasport e via della Resistenza) per ovvi limiti, non tanto nella dimensione della carreggiata -problema risolto con l’allargamento- quanto per la viabilità di collegamento con corso Cobianchi.

Ora si prospetta una nuova sfida per l’Amministrazione Marchionini, che negli ultimi mesi ha accelerato sull'opera. L’antivigilia di Natale la giunta ha approvato l’aggiornamento del progetto di fattibilità tecnico-economica commissionato nel settembre 2021 all’ingegner Antonio Spadacini, colui che realizzò gli studi del 1986. I costi sono saliti, al momento, a 3,7 milioni ed è stata bandita la gara per la progettazione definitiva, con l’obiettivo di avviare i lavori nel 2024, anno nel quale l’intervento è previsto a bilancio, anche se va trovata la copertura finanziaria.

L’idea è semplice: creare una direttrice alternativa a corso Cobianchi-corso Cairoli in cui far transitare innanzitutto l’intenso traffico da e per la Svizzera di chi proviene dalla collina (i comuni da Premeno in giù) o dalle frazioni nord. Il problema è lo sbocco. Se questa sorta di “circonvallazione” non è mai decollata nonostante 1,17 milioni investiti nel primo lotto del 2004, è per le vie d’accesso. Lo snodo principale è il ponte di via San Giovanni Bosco, che è a una quota superiore e andrebbe raggiunto con una rampa e che necessiterebbe, come raccordo, anche una rotonda. Un ponte con una carreggiata non molto larga che, peraltro, è stato oggetto di recenti verifiche e richiede interventi di messa in sicurezza già programmati.

Una rotonda, in realtà, sarebbe necessaria sulla statale 34, al Cavallotti, perché è impensabile creare un incrocio regolato da “stop”: intaserebbe il traffico. Del resto, se il doppio senso nel primo tratto -con rotatoria annessa- non s’è mai fatto è perché le vie di collegamento con corso Cobianchi sono inadeguate: via Simonetta, via Restellini e via Fratelli Scavini sono a senso unico, via della Resistenza è a doppio senso con una fila di parcheggi, ma se si incrociano due veicoli ingombranti, specie all’ingresso di piazza Cavour (dove la rotatoria è molto piccola), passano a fatica.

Per la progettazione verranno spesi 350.000 euro, che dovranno dare una risposta a tute le incognite.

 

Su questo sito utilizziamo cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti, per proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o prestare il consenso solo ad alcuni utilizzi clicca qui. Se prosegui nella navigazione di questo sito acconsenti l'utilizzo dei cookie.