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CANNOBIO - 07-01-2023 -- Sarà rischiarata da migliaia e migliaia di lumini, collocati a bordo strada, alle porte, ai davanzali e a ogni angolo del centro storico, l’edizione numero 501 della processione che porterà la Sacra costa dalla collegiata di San Vittore al santuario della Santissima Pietà.

Oggi, a Cannobio, è appunto la festa della Santissima Pietà, eredità d’una devozione iniziata nel 1522, quando all’osteria di Tommaso Zaccheo, sul lungolago del borgo lacustre, un quadro raffigurante Gesù attorniato dalla Madonna e da San Giovanni, dapprima iniziò a sanguinare, e poi vide distaccarsi un piccolo pezzo d’osso, una costola del Cristo. Quei fatti, accaduti in più giorni del mese di gennaio, diedero vita a una tradizione che è giunta sino ai giorni nostri. Il cardinale Federico Borromeo donò a Cannobio la teca che, in San Vittore, custodisce la reliquia che oggi il vescovo Franco Giulio Brambilla calerà, per l’adorazione e la processione, per poi tenere al santuario la messa che chiude l’anno giubilare aperto dodici mesi or sono in occasione del 500° anniversario.

La cerimonia inizia alle 17 e, a Cannobio, sono attese migliaia di persone, da tutta la provincia e anche dalla vicina Svizzera. Si ripeterà anche la tradizione gastronomica che vuole serviti, nella sera dei lumineri, i piatti serviti quella sera del 1522 all’osteria: minestra di pasta e fagioli, luganighe con patate bollite e verze. Il menù è lo stesso in tutti i ristoranti del borgo. Non è però prevista, per questioni logistiche (l’obbligo di sanificare tutto in poco tempo), la consueta cena comunitaria che si tiene nella mensa delle scuole medie.

 


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