VERBANIA - 04-01-2023 -- Altri sei mesi per svolgere ulteriori accertamenti. Chiesta dalla Procura e contestata dalla difesa di uno degli indagati, la richiesta di proroga indagini avanzata dal procuratore capo Olimpia Bossi sul disastro del Mottarone sarà valutata la prossima settimana dal gup Annalisa Palomba. L’11 gennaio è fissata l’udienza in cui il giudice deciderà se concedere altri sei mesi prima di tirare le somme dell’attività che va avanti da 19 mesi. Tanto è passato dal 23 maggio 2021 e da quella domenica in cui la cabina 3 della Alpino-Mottarone precipitò nel vuoto con 15 passeggeri a bordo, provocando il decesso di 14 persone e lasciando, ferito, un solo sopravvissuto.
Le indagini si sono subito indirizzate verso la società di gestione e le sue figure apicali, per poi estendersi ai manutentori. I primi indagati, arrestati e poi rimessi in libertà per la decisione del gip di non convalidare i fermi, sono stati il caposervizio Gabriele Tadini, colui che ha ammesso di aver disinserito manualmente i freni d’emergenza; il presidente di Ferrovie del Mottarone -gestore dell’impianto- Luigi Nerini; e l’ingegner Enrico Perocchio, direttore d’esercizio e al contempo dipendente della società altoatesina Leitner. Quest’ultima, multinazionale del settore con oltre un miliardo di fatturato annuo, è successivamente stata iscritta, insieme a Ferrovie del Mottarone, nel registro degli indagati, sia come azienda, sia con tre suoi dirigenti: il presidente del Cda Anton Seeber, il consigliere delegato Martin Leitner, il manager delegato all’assistenza clienti e alla sicurezza Peter Rabansen. Gli altri indagati -in totale dodici persone fisiche e due società- appartengono ad aziende terze cui erano affidate le manutenzioni.
Il collegio di periti scelto per l’incidente probatorio ritiene che l’incidente fu provocato dal disinserimento dei freni d’emergenza e dalla mancata manutenzione dell’impianto.
Con la proroga alle indagini la Procura intende approfondire alcuni aspetti che l’avvocato Andrea Da Prato, legale di Perocchio, ritiene superflui. Per questo s’è opposto alla richiesta, con la conseguente convocazione d’una udienza per la discussione.


