S. BERNARDINO V. - 03-01-2023 -- Il Comune ha ragione e la società dovrà pagare, ma l’importo lo stabilirà il giudice ordinario. Vale qualche centinaia di migliaia di euro il contenzioso legale tra San Bernardino Verbano ed Enel green power. Il Tar Piemonte, al quale quest’ultima s’era rivolta per veder respinte le richieste dell’ente locale, ha stabilito la sussistenza degli usi civici sui terreni sui quali, negli anni ‘30 del Novecento, fu costruita la centrale idroelettrica di Rovegro.

L’impianto produce energia elettrica “verde” sfruttando le acque della Val Grande e della Val Pogallo per una potenza di 1.600 Kw. Attualmente è in capo a Enel Green power Italia srl, che ha contestato il “conto” presentato nel 2021 dal Comune che chiede, nell’immediato, poco meno di 150.000 euro (49.465 di indennità di occupazione pregressa, 98.145 legittimazione di diritto di superficie) oltre a un canone che, dal 2019 al 2049, è stimato in 80.441,00 euro l’anno.

In una prima fase s’è tentata una conciliazione ma Enel green power ha offerto poche migliaia di euro. San Bernardino Verbano ne ha preso atto, avviando il procedimento di reintegra, cioè di ritorno in possesso dei terreni gravati dall’uso civico, cioè l’arcaico diritto per la comunità di godere dei boschi per la raccolta del legname o dei frutti.

La società ha presentato ricorso al Tar, ottenuto la sospensiva del provvedimento, ma s’è poi vista respingere tutte le richieste. Nel merito i giudici amministrativi non hanno avuto dubbi nel riconoscere la sussistenza degli usi civici su quei terreni, ma si sono dichiarati incompetenti a stabilire se le somme pretese sono corrette.

Per questo ci vorrà una causa civile ordinaria. È comunque facoltà della società ricorrere al Consiglio di Stato.