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BELLINZONA - 23-12-2022 -- Stop allo smart working per i frontalieri. Nei difficili mesi del 2020 in cui la pandemia di Covid costrinse a lockdown e dolorose chiusure, Italia e Svizzera siglarono un accordo che regolava le modalità per i lavoratori italiani residenti in Italia ma assunti in Ticino, di compiere le proprie mansioni da casa. Il telelavoro, non scontato tra stati confinanti e in virtù delle diverse norme sulle imposizioni fiscali, venne introdotto e rimase in vigore per tutto l’anno, per il 2021 e per il 2022. Ora, visto l’andamento della pandemia e il ritorno alla piena libertà di movimento (senza green pass o obblighi vaccinali) s’è deciso di non rinnovare quell’intesa. Il 31 gennaio sarà l’ultimo giorno in cui i frontalieri potranno lavorare in smart working. Non è però escluso che, in futuro, ci possano essere regole diverse. Proprio ieri, infatti, hanno raggiunto un accordo per cui, dal 1° gennaio, ciascun lavoratore transfrontaliere sarà autorizzato a operare da casa per un massimo del 40% di ore annuali a parità di regime fiscale.

La possibilità di accordi bilaterali è prevista anche nella riforma degli accordi del 1974 che l’Italia ha parafato nel 2020 a livello diplomatico, ma che non è ancora stata ratificata dal parlamento.

 

 


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