VERBANIA - 26-11-2022 -- Dieci anni sono passati dalla sua scomparsa, ma il ricordo è ancora vivo. Professore, preside, intellettuale, politico e amministratore, Giulio Cesare Rattazzi –Gege come veniva chiamato dagli amici– è stata, indubbiamente, una figura di primissimo piano della comunità locale, e non solo. Nato a Pallanza nel 1936, dopo la laurea in Fisica all’Università di Torino, iniziò una carriera nel mondo della scuola che lo portò dalla cattedra alla scrivania, diventando preside del “Cobianchi” (una sorta di alma mater) e, trasferitosi a Torino, dell’”Avogadro”, una delle scuole più prestigiose del Piemonte e d’Italia. Le sue intuizioni portarono all’avvio dei primi corsi di Informatica e alla modernizzazione della scuola, dando il via ad altri istituti tecnici.
In campo politico iniziò da giovanissimo nella Democrazia cristiana. Tra incarichi di partito e amministrativi (fu più volte assessore a Verbania, con deleghe “pesanti”), svoltò verso la sinistra, confluendo successivamente nella corrente che diede vita all’Ulivo di Romano Prodi e al Partito democratico. Eletto in Consiglio comunale a Torino, ne divenne anche vicepresidente. Svariati i ruoli ricoperti in enti e società: dal Csi Piemonte al CoReCom, il Consiglio regionale per le comunicazioni, dove sfruttò la sua conoscenza del settore, soprattutto nel mondo delle televisioni locali.
Nel decennale della morte la casa editrice Tararà ha pubblicato un volume biografico curato da Tiziano Pera, che dà il la all’omaggio a Rattazzi che si terrà stamane dalle 9,30 alle 12,30 con, a Villa Giulia, il convegno dal titolo “Giulio Cesare Rattazzi: giornata in ricordi di un uomo e politico del nostro tempo”.


