VERBANIA - 24-11-2022 -- La relazione era nata al mare in Liguria, nell’estate del 2015. Lei, 42enne commerciante del Verbano, aveva conosciuto lui, di otto anni più giovane e originario della provincia di Napoli, che vendeva il cocco in spiaggia, tra sdraio e ombrelloni. Il flirt era diventato serio perché, poche settimane più tardi, terminata la stagione, i due avevano deciso di andare a convivere a casa di lei. L’idillio era durato poco e, per ragioni economiche legate anche agli stupefacenti, la coppia era scoppiata, con ricadute poco piacevoli sugli oggetti da restituire e da pagare, sugli effetti personali da ritirare. L’11 ottobre lei denunciò lui per violazione di domicilio, per essersi introdotto a sua insaputa in casa, forzando la porta d’ingresso. Nelle due settimane successive ci furono messaggi e telefonate di lui che, insistentemente chiedeva il suo Rolex e i bracciali di diamanti, chiesti anche presentandosi in negozio. Non trovando risposta, né un accomodamento, la situazione degenerò e la commerciante denunciò una serie di episodi ravvicinati che le procurarono una forte ansia. Disse che lui la seguiva e che l’aveva minacciata di diffondere foto di loro due in atteggiamenti intimi. E raccontò di aver trovato, sul parabrezza dell’auto -e di una sua congiunta- e affissi nel quartiere in cui lei aveva il negozio, biglietti diffamatori nelle quali, dopo il suo nome e cognome, la si definiva cocainomane. Uno conteneva tre fotografie tra cui quella in cui lei era stata immortalata nuda e incappucciata.
Denunciati alla Procura e messi insieme, uno in fila all’altro, questi episodi hanno portato -a distanza di sette anni dai fatti e a ridosso della prescrizione- al processo a carico di lui, oggi quarantenne. Che, in aula, s’è difeso negando ogni addebito. La stessa persona offesa, non costituitasi parte civile, ha ridimensionato la portata di alcuni episodi, ritrattando d’essere stata fotografata nuda e incappucciata a sua insaputa.
Al termine del dibattimento, severa è stata la requisitoria del pm Anna Maria Rossi che, alla luce delle ammissioni della donna e alla sua inattendibilità, ha chiesto la piena assoluzione per il venditore di cocco dalle accuse di violazione di domicilio, stalking e diffamazione aggravata. Richiesta, questa, accolta dal giudice, che ha setenziato sull’insussistenza dello stalking.


