VERBANIA - 22-11-2022 -- La patente gli era stata ritirata anni fa e quella conseguita in Svizzera che si portava appresso non era valida in Italia. Una raffica di multe con conseguente sequestro dei veicoli -due quelli che gli sono stati sottratti e messi in vendita- aveva colpito un 69enne d’origine campana trasferitosi a Baveno. Un uomo a dir poco “sanguigno” che, incurante del divieto di guidare, oltre a incappare in continue infrazioni, s’era convinto che le autorità lo stessero perseguitando. È in questo contesto che il pensionato, tra il dicembre del 2020 e il gennaio del 2021, bersagliò di telefonate la questura di Verbania, la Polstrada, i vigili di Gravellona Toce e persino il ministero pubblico di Berna. Nel Vco le tre chiamate furono minacciose: pretendeva che gli fosse restituita l’auto e, per “sollecitare” la pratica, non si sa se millantando o meno, disse che avendo conoscenze nella malavita si sarebbe procurato una pistola con la quale avrebbe sparato a tutti.
Per quelle sfuriate telefoniche è stato imputato di minaccia a pubblico ufficiale e di sottrazione di beni sottoposti a sequestro, accuse per le quali, processato con rito abbreviato, è stato condannato a 8 mesi. Tra le forze dell’ordine contattate, i poliziotti non si sono costituiti parte civile, ma l’hanno fatto cinque vigili della municipale di Gravellona Toce. Solo due avranno un risarcimento di 200 euro a testa, ma non avranno le spese legali pagate dall’imputato: il giudice le ha compensate.


