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VERBANIA - 17-11-2022 -- Uno (l’ex presidente del Tribunale Luigi Montefusco) è andato in pensione, l’altra (il presidente della sezione penale Donatella Banci Buonamici) è stata trasferita e, quindi, l’incompatibilità ambientale -se mai ci fosse stata- non ha più ragion d’esistere. Finisce così, con un’archiviazione che dà un colpo al cerchio e uno alla botte ed evita di entrare nel merito della questione, il procedimento disciplinare che ha portato davanti al Consiglio superiore della magistratura le beghe interne al Tribunale di Verbania e gli attriti con la Procura generale di Torino.
L’altro ieri la prima commissione del Csm ha adottato la delibera che archivia il procedimento disciplinare aperto lo scorso 12 aprile e per il quale già c’era stata la richiesta d’archiviazione della Procura generale.
L’antefatto è il disastro funiviario del Mottarone e la decisione del gip Banci Buonamici di non convalidare i tre fermi disposti dal procuratore capo Olimpia Bossi. Nel contesto di una pressione mediatica altissima, anche per via di dichiarazioni e interviste, i rapporti tra i due magistrati si sono deteriorati, ancor più quando il presidente Montefusco ha tolto il fascicolo alla collega, assegnandolo a un’altra, che teoricamente ne era la titolare.
Nella diatriba pm-gip si sono schierati, a favore di Banci Buonamici, gli avvocati delle Camere penali, che hanno apertamente parlato delle presunte interferenze di Francesco Saluzzo, procuratore generale presso la corte d’Appello di Torino. È stato quest’ultimo a portare sul tavolo del Csm il comunicato stampa con il quale, prendendo le distanze da quella ricostruzione a suo dire diffamatoria, contrattaccava.
Un piccolo tribunale di provincia s’è così trovato al centro della polemica e di un dibattuto pubblico -per via della portata dei fatti del Mottarone- di rilevanza nazionale.
Sul piano disciplinare, esaminate per prime le criticità nella scelta del gip, è rimasto aperto il fascicolo chiuso l’altro ieri.
Il tempo ha smorzato i toni, il pensionamento di Luigi Montefusco ha contribuito a rasserenare gli animi, così come l’ufficializzazione, arrivata il mese scorso, che Banci Buonamici è stata trasferita -su sua richiesta- alla Corte d’Appello a Milano (prenderà servizio il 3 dicembre).
Così il plenum del Csm s’è limitato a prendere atto che, venuti meno i protagonisti della querelle, non sussiste l’incompatibilità ambientale di alcuno di loro. Una decisione salomonica, una buona occasione per non doversi esprimere su una situazione, che in un senso o nell’altro, avrebbe lasciato imbarazzo in una delle due fazioni.

 


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