VERBANIA - 04-11-2022 -- Dalle elezioni comunali di Stresa sono passati ormai più di due anni ma, a Palazzo di giustizia, l’eco di quelle diatribe non è ancora spenta. È entrato l’altro ieri nel vivo il processo che vede accusato di diffamazione aggravata Riccardo Fava Camillo, presidente dell’Hospes (il Centro studi sul turismo di Stresa, collegato all’istituto Maggia) e docente dell’Alberghiero. Nel settembre del 2020 organizzò all’hotel Meeting una serata di dibattito sul futuro della scuola e dell’Hospes alla quale intervenne come relatore Alessandro Porrini, giovane membro dell’associazione e candidato consigliere comunale per la lista “Grande Stresa”. Non era un dibattito tra candidati, ma era presente tra il pubblico il candidato sindaco di “Uniti per Stresa” Alfredo Macrì Del Giudice che, chiedendo la parola, intervenne criticando pesantemente l’Hospes. La tensione non si esaurì quella sera e l’indomani Macrì Del Giudice inoltrò una segnalazione al prefetto in cui segnalava la presunta incompatibilità di Porrini come candidato, tacciando l’associazione di slealtà. A quel punto Fava Camillo rispose con una pec, ai medesimi destinatari (compreso Macrì Del Giudice), in cui rispondeva punto per punto alle accuse ricevute. Con toni fermi e con la promessa di non invitarlo più a iniziative di Hospes, gli scrisse: “Lei ha tenuto un comportamento a dir poco meschino e totalmente irriguardoso nei confronti dei molti ospiti intervenuti e da che la ospitava”. Il riferimento era a colloqui e a scambi di e-mail avuti tra i due alla vigilia della serata al Meeting proprio per spiegare il senso di quell’incontro.
Ricevuta la pec, Macrì Del Giudice presentò querela. La Procura, che ha inquadrato il fatto come diffamazione aggravata, ha emesso nei confronti del presidente dell’Hospes un decreto penale di condanna, al quale egli s’è opposto. Il processo l’altro ieri si sarebbe dovuto celebrare con l’audizione dei testi di accusa e difesa. Tra i primi rientrava proprio il denunciante, assente per un impegno familiare. Il sostituto del suo avvocato ha comunicato che il 21 settembre aveva prenotato un volo per la Calabria il 27 ottobre, con rientro il 4 novembre. Secondo il giudice Beatrice Alesci poiché Marcì Del Giudice, che non ha avvisato preventivamente dell’impegno -comunque non un legittimo impedimento- e del volo prenotato con largo anticipo pur sapendo che il 2 novembre avrebbe dovuto testimoniare, questo comportamento è da sanzionare. Dopo aver rinviato al 24 marzo e rispedito a casa tutti i cinque testimoni presenti, gli ha comminato una multa di 100 euro.


