STRESA - 30-10-2022 -- Una targa con il nome e cognome del bambino, una stretta di mano e tante congratulazioni. Oggi Stresa saluta e festeggia quei concittadini che, nell’ultimo biennio, hanno appeso fuori da casa un nastro rosa o uno azzurro, allargando la propria famiglia e dando un futuro alla comunità. All’Amministrazione Severino la proposta di far festa per i nuovi nati l’ha portata avanti Giuseppe De Giovannini, consigliere delegato alla Cultura e alla Famiglia. Ne è nato un evento che, condensando due anni anche per via del Covid, consiste sostanzialmente nella consegna di una targa, che avverrà di fronte al presidente nazionale dell’Istat, l’aronese Gian Carlo Blangiardo, ai nati nel 2020 e nel 2021 e a Roberta Cominazzini, dirigente dell’istituto comprensivo Clemente Rebora, prossimo ad essere accorpato a quello di Baveno proprio per la mancanza di studenti.
Sono 45 i bambini registrati all’anagrafe di Stresa negli ultimi 24 mesi, un numero esiguo, che certifica la crisi della natalità e la tendenza demografica all’invecchiamento, soprattutto se si confrontano le due annate. Nel 2020 i nati sono stati 26, nell’anno successivo 19, una decrescita del 27% che aggrava un bilancio già negativo. Gli abitanti di Stresa registrati al 31 dicembre 2021 erano 4.147. Di questi, solo il 10,76% appartiene alla fascia d’età di chi è in obbligo scolare: nel dettaglio si tratta di 117 bambini da 0 a 5 anni (2,46%) e 394 tra 6 e 16 (8,3%). Pochi anche gli under 30 (545), che rappresentano l’11,48% della popolazione residente. Più della metà degli stresiani -2.389, 50,33%- è in età lavorativa, mentre gli anziani over 65 sono quasi un terzo: 1.302 (27,43%).
Che la denatalità sia un problema, locale e nazionale, non è certo un fatto nuovo, anzi. Il ragionamento, più che sui premi e sulle targhe, andrebbe fatto sui motivi di questa crisi e sugli strumenti per contrastarla.


