VERBANIA - 26-10-2022 -- Il suo trasferimento fu illegittimo e discriminatorio. C’è voluto un anno a una donna del Vco dipendente d’una società della ristorazione collettiva per ottenere il reintegro del posto di lavoro e un risarcimento. Nel 2021, dopo aver denunciato d’aver subito molestie sessuali da un suo superiore, l’azienda -informata del fatto- aveva deciso di destinarla ad un’altra sede. Contro questa decisione la lavoratrice, rappresentata dalla Filcams-Cgil, ha avviato fin dall’inizio una vertenza sindacale, contestando il provvedimento e sostenendo la donna nei tentativi di conciliazioni. Irremovibile sulle sue posizioni, la società è stata citata in giudizio dalla dipendente che, nei giorni scorsi, s’è vista riconoscere una sentenza favorevole. Il Tribunale di Verbania, in prima grado, le ha dato ragione, condannando il datore di lavoro a trasferirla nel posto precedentemente occupato e accordandole un risarcimento. In sentenza il giudice ha espressamente riconosciuto che l’azienda “non ha tutelato l’integrità fisica e morale della lavoratrice, anche sotto lo specifico profilo delle molestie sessuali”.


