VERBANIA - 25-10-2022 -- Il controllo fiscale è partito a ritroso, alla fonte. Indagando su una impresa edile di Fossano, Guardia di finanza e Agenzia delle entrate hanno scoperto, nel 2020 per l’anno contabile, 2014, una fattura destinata a un’impresa lapidea con sede a Mergozzo. Secondo il documento, non datato, i 2.329,25 euro (più 512,43 di Iva) contabilizzati si riferivano a lavori edili che, secondo gli inquirenti, non sono mai stati eseguiti. Risultando che la società cuneese, aperta e chiusa nel giro di pochi mesi e sconosciuta al fisco, fosse una cosiddetta “cartiera”, cioè un soggetto fittizio utilizzato per emettere fatture con le quali abbattere il reddito, la 37enne titolare dell’impresa mergozzese è stata denunciata per dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture per operazioni inesistenti. Il Tribunale di Verbania, riconoscendo che la dichiarazione fiscale dell’azienda fosse viziata perché, tra le uscite, è stata registrata quella voce falsa, l’ha condannata alla pena chiesta dal pm: un anno con il beneficio della sospensione e della non menzione.


