VERBANIA - 21-10-2022 -- Una lite di vicinato più che un tentativo di estorsione. S’è ridimensionato, anche per le difficoltà della presunta vittima nel ricordare fatti e dettagli di quell’episodio, il fatto per il quale la Procura di Verbania aveva chiesto il rinvio a giudizio di un 62enne di Verbania. Gravato da precedenti penali, risiede nello stesso blocco di case popolari della donna di 56 anni che l’ha accusato d’aver cercato di estorcergli con la minaccia la somma di 5 euro. Secondo quanto denunciato, tra il 5 e il 6 ottobre l’imputato le avrebbe suonato al campanello due volte. Già alla prima, chiedendo il denaro per imprecisati motivi, la denunciante disse che non avrebbe pagato nulla, lamentando le presunte minacce di lui che le promise di tornare con un coltello. Quando, l’indomani, si presentò nuovamente, chiamò le forze dell’ordine ponendo fine alla lite.
L’uomo, difeso dall’avvocato Alberto Pelfini, per questo processo ha scelto il rito abbreviato, spiegando la sua versione dei fatti, che ha convinto il gip a pronunciare una sentenza di assoluzione piena perché il fatto non sussiste.


