VERBANIA - 20-10-2022 -- Resistenza, lesioni e porto abusivo d’arma bianca, con le aggravanti d’aver agito contro un pubblico ufficiale e per commettere un altro reato, sono le contestazioni che, ieri sera, hanno portato all’arresto d’un trentenne di Gravellona Toce.
Alle 20,25 la centrale operativa ha inviato una pattuglia del Nucleo radiomobile dei carabinieri di Verbania nel centro cusiano per una lite tra avventori di un bar. Giunti di fronte al locale i militari hanno raccolto la segnalazione d’un uomo e d’una donna secondo cui un giovane, ubriaco, li aveva insultati pesantemente. L’indiziato non era sul posto ma -hanno detto- si trovava nei pressi della filiale di Intesa Sanpaolo, non distante. In effetti la pattuglia l’ha trovato in poco tempo. Alla richiesta di esibire i documenti Giovanni Beltrami, trentenne di Gravellona Toce conosciuto dalle forze dell’ordine per motivi di servizio, ha fornito un nome falso. Quando gli è stato chiesto di esibire i documenti, ha reagito con insulti e minacce, estraendo un coltellino multiuso svizzero e puntandolo verso un appuntato. Il collega, vicebrigadiere, ha reagito e i due l’hanno disarmato ammanettandolo. Durante questa operazione uno dei due ha ricevuto un pugno alla fronte ed entrambi hanno faticato a ricondurlo alla ragione, anche nel trasporto alla caserma del comando provinciale
Oggi il cusiano, che poco meno di un mese fa è stato denunciato per aver aizzato il suo cane, un dogo argentino, verso una pattuglia dell’Arma, è comparso di fronte al magistrato. Il giudice Donatella Banci Buonamici ha convalidato l’arresto e, aderendo alle richieste del pm Anna Maria Rossi, l’ha sottoposto all’obbligo di firma tre volte la settimana. Nel chiedere scusa del gesto, il trentenne s’è anche detto disposto a risarcire il carabiniere ferito. Se ne discuterà il 16 novembre, nel processo per direttissima già fissato dal magistrato.


