TRAREGO V. - 14-07-2022 -- È libero, con l’obbligo di firma tre volte la settimana, il cannobiese arrestato l’altro giorno dalla Guardia di finanza per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. Nicola Rubini, titolare da un anno e mezzo d’una partita Iva per la coltivazione di piante a uso tessile (da fine 2020 risulta anche percettore del reddito di cittadinanza), era stato “attenzionato” dalle Fiamme Gialle per questioni fiscali, perché risultava host d’una casa-vacanze a Trarego Viggiona -dove risiede- promossa on-line su un portale specializzato. È nel corso degli accertamenti che, entrati nel rustico di Trarego, i militari si sono imbattuti in una lunga fila di piante di cannabis stese a essicare. C’erano un centinaio di esemplari, alcuni già ridotti all’infiorescenza.

A quel punto, da un accertamento fiscale s’è passati a un’indagine penale. I finanzieri sono tornati con l’autorizzazione della Procura a una perquisizione, cui ha partecipato un cane antidroga e un elicottero che, sorvolando l’area, ha individuato non lontano dalla casa un’area adibita alla coltivazione della cannabis, con altre 55 piante quasi mature.

Nell’arrestare l’uomo i finanzieri hanno sequestrato 161 piante per un peso lordo di 107 chilogrammi che avrebbero reso 20 chilogrammi di cannabis. La presenza, nell’edificio, di una macchina sottovuoto termosigillante, rotoli di buste di plastica per sottovuoto e bilancino di precisione fa ritenere gli inquirenti che l’”erba”, che dovrà essere analizzata per stabilire la percentuale di Thc (a una prima analisi, per alcuni esemplari, è risultata del 20%) e il potere drogante, fosse destinata alla cessione. Lo stesso arrestato, che ha detto di aver regolarmente acquistato le piante per avviare un’attività regolare legata alla cannabis lighr, non ha però potuto portare prove dell’attività commerciale, soprattutto ordini tra possibili clienti.