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cristina montani

VERBANIA - 23-09-2022 -- Vincenti ma appiedati. Nel centrodestra che, trainato da Fratelli d’Italia, conquista le elezioni politiche e ottiene la maggioranza in entrambe le camere, il Vco non esulta. Alle consultazioni di domenica la Provincia Azzurra si presentava con due rappresentanti di coalizione uscenti. Il senatore Enrico Montani era alla sua terza legislatura essendo stato eletto nel 2006, nel 2008 e nel 2018. Verbanese di 55 anni, militante di lungo corso del Carroccio, era stato piazzato dal suo partito come terzo nel collegio senatorile del Piemonte 1, dopo il segretario piemontese Riccardo Molinari (capogruppo alla Camera uscente) e l’ex assessore regionale Elena Maccanti. Entrambi sono stati eletti nel proprio collegio uninominale e gli hanno lasciato il posto di capolista. Sarebbe stato eletto se non fosse che l’unico posto della Lega è scattato nell’altro collegio del Piemonte 02.

Analoga sorte è toccata alla collega Cristina. Esponente di Forza Italia, eletta nel 2018 nel collegio uninominale del Vco con un larghissimo scarto sugli avversari, è stata inserita nel collegio plurinominale del quadrante nordorientale. Pur essendo capolista, il suo partito non ha raggiunto una percentuale sufficiente per garantirle uno scranno.

L’ufficialità s’è avuta ieri, ben oltre l’ora di cena, dopo una convulsa giornata di calcoli. L’attuale sistema elettorale, quel rosatellum partorito nel 2017 dall’allora capogruppo Pd (oggi in Italia Viva, a fianco di Matteo Renzi) Ettore Rosato, è molto complicato nell’attribuzione dei collegi. Se per il Senato il calcolo si fa su base regionale, per la Camera il computo è nazionale. È il cosiddetto “flipper”, un sistema imprevedibile alla vigilia del voto, che rende impossibile fare pronostici.

A ciò va aggiunto il taglio dei parlamentari da 945 a 600 che, approvato anche con il sì di Lega e Forza Italia, ha ridotto i posti disponibili. Contando, infine, l’arretramento percentuale di entrambi i partiti -in particolare di quello di Matteo Salvini- ha sbarrato le porte del parlamento ai due esponenti. E, con loro, al Verbano Cusio Ossola, che si trova rappresentato a Roma da un solo deputato, il democratico Enrico Borghi, che è di minoranza. Per chi, comunque, può dirsi vincitore delle elezioni, è una beffa.

 

 


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