
VERBANIA - 15-08-2022 -- Troppe salme in attesa: stop alle cremazioni da fuori città. Dovrebbe risolversi nei prossimi giorni la criticità emersa a inizio agosto al forno di Verbania. Nelle celle frigorifere, ma anche nella camera mortuaria al cimitero di Suna, ci sono un numero di salme superiori ai posti disponibili, motivo per cui il Comune, già la scorsa settimana, ha scritto alle imprese di pompe funebri del circondario spiegando che, temporaneamente, non si sarebbe proceduto con le cremazioni di deceduti provenienti da fuori città, demandando agli addetti del tempio crematorio la gestione delle liste d’attesa. Da anni l’impianto situato all’interno del cimitero di Pallanza è al centro dell’attenzione, soprattutto per l’intenzione dell’Amministrazione di esternalizzarlo. Dopo lunghe discussioni e superato (non raggiunse il quorum) il referendum che chiedeva di stoppare l’operazione, nel mese di giugno s’è chiusa la procedura di selezione del partner privato che lo rileverà in project financing. L’aggiudicataria è la Saie di Casciago, in provincia di Varese, che ha offerto un rialzo del 5,876% sul canone annuo posto a gara, che era di 100.000 euro. Per i prossimi 20 anni e 18 mesi, conclusi a sue spese i lavori di rifacimento del forno, incasserà le quote delle cremazioni e restituirà al Comune di Verbania 105.876 euro l’anno. Nelle prossime settimane andranno definiti i tempi dell’intervento e la gestione della fase dei lavori. L’emergenza di questi giorni, con un numero di salme in attesa elevato, non è tanto figlio dell’incremento dei decessi, quanto della percentuale di coloro che ricorrono alla cremazione che, soprattutto dopo la pandemia, ha raggiunto il 60% dei decessi. Va poi ricordato che l’impianto verbanese sconta la vetustità, è spesso soggetto a guasti, ed è gestito da personale comunale, con vincoli di assunzione e orari di lavoro più stringenti rispetto al privato. L’impianto, peraltro, non è a esclusivo uso dei verbanesi o dei residenti in provincia ma accoglie salme provenienti da fuori, soprattutto dalla Lombardia.


