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VERBANIA - 11-08-2022 -- Quell’intervento edilizio non doveva essere fermato. Ci sono voluti quasi cinque anni e due sentenze a un’impresa di costruzioni verbanese per avere ragione sul comune di Verbania. L’Ufficio Urbanistica, nel 2017, blocco la Scia con la quale la società aveva avviato una piccola operazione immobiliare in via Intra Premeno, nella prima collina verbanese: la trasformazione d’una cantina in un appartamento con ampliamento attraverso lo spostamento della volumetria acquistata (circa 160 metri cubi) dal proprietario d’un immobile distante una quarantina di metri.

Bloccando i lavori, l’ente aveva affermato che l’operazione fosse illegittima perché violava le norme urbanistiche, non essendo previsto l’automatismo dello spostamento della volumetria. L’immobiliare aveva impugnato al Tar che, già l’anno successivo, le aveva dato ragione ritenendo che il trasferimento e il cambio di destinazione d’uso non generassero un eccessivo carico urbanistico ma, soprattutto, sostenendo che, in aree omogenee (l’intero quartiere è a prevalenza residenziale), lo spostamento dei volumi non deve per forza avvenire tra fondi confinanti.

Ferma sulle sue posizioni, l’Amministrazione ha impugnato la sentenza al Consiglio di Stato, che ha dato torto al Comune, annullando definitivamente il diniego alla Scia e mettendo in carico all’ente pubblico 3.000 euro di spese legali da rimborsare alla controparte.

 


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