VERBANIA - 02-08-2022 -- La revoca dell’assessore ai Lavori pubblici Nicolò Scalfi, ratificata ieri dal sindaco Silvia Marchionini apre, ma solo in parte, un rimpasto di giunta che pare già pronto. Il primo cittadino, che ha agito di testa sua dopo che non ha trovato l’intesa con il Pd su un’uscita concordata dell’assessore, al momento mantiene per sé le deleghe in capo a Scalfi. “Il mio impegno è continuare in questa fase con il programma di lavoro che ci siamo dati – ha scritto oggi ai consiglieri di maggioranza – con attenzione alle piccole opere, un presidio puntuale dei cantieri”. Oltre al quotidiano, guarda già avanti, alla ricerca di una figura con “una possibilità di crescita per qualcuno che abbia voglia vivere con costanza l'esperienza amministrativa” da individuare “sempre all’interno del Partito Democratico”.
Il nome già c’è e circola da tempo. È quello dell’ex presidente del Parco nazionale della Val Grande Massimo Bocci, il cui attivismo verbanese è andato intensificandosi negli ultimi mesi, tanto che per lui si parla come di un possibile candidato sindaco per il 2024. Il suo ingresso nell’esecutivo avrebbe anche questo scopo: dargli visibilità in vista delle primarie per le amministrative del prossimo mandato in cui Marchionini non sarà più candidabile.
Bocci è figlio di Sergio, storico e autorevole esponente democristiano tra gli anni ‘60 e ‘80, scomparso nel 1991.


