
VERBANIA - 02-08-2022 -- Nicolò Scalfi non è più un assessore della giunta di Verbania. Protocollato ieri sera, fatto filtrare alla Stampa e affisso all’albo pretorio stamane, il decreto con cui il sindaco Silvia Marchionini ha revocato il responsabile dei Servizi tecnici (con deleghe a Lavori pubblici, Decoro urbano, Servizi cimiteriali, Rapporti con i quartieri), chiude un tiramolla durato mesi.
L’addio, brusco, è un atto d’imperio del primo cittadino che, nel decreto, motiva l’allontanamento col “venir meno del rapporto fiduciario”: “l’operato dell’assessore Scalfi – si legge nel documento – risulta non adeguato ai principi, agli indirizzi e alle priorità indicate dal sottoscritto”.
Quarant’anni, ex segretario cittadino del Pd, Scalfi era entrato in giunta nel 2019 dopo cinque anni da consigliere. Da tempo non godeva più della fiducia del primo cittadino, che negli ultimi mesi a lungo ha dialogato col partito per trovare una soluzione che portasse a un rimpasto soft. All’ultimo incontro Marchionini aveva accettato una mediazione: attendere la fine dell’estate per ricevere le dimissioni di Scalfi che, da par suo, ha rifiutato. Da qui la rottura definitiva che ha portato il primo cittadino a pressare il suo assessore affinché se ne andasse per, alla fine, giubilarlo rompendo gli indugi.
I motivi, al di là di quanto sta negli atti pubblici, Marchionini li ha comunicati stamane alla maggioranza con una e-mail in cui parla di “scelta sofferta, basata su valutazioni prettamente legate al lavoro amministrativo e a un rapporto fiduciario venuto meno nel tempo”.
“Una lettura serena di questi tre anni dimostra come nel complesso l'operato non sia stato all'altezza degli obiettivi che immaginavo per questo ruolo; in particolar modo non è stato sufficiente nel compito di controllo e di riferimento convincente per i cittadini, di credibilità negli uffici comunali oltre che alla figura del Sindaco, e nella capacità di incidere e determinare nella risoluzione della mole di problemi che questo assessorato necessariamente comporta, soprattutto alla luce degli ingenti investimenti che siamo stati capaci di mettere in campo – riferisce il sindaco, rivelando le interlocuzioni con il Pd. “Ho avuto modo di informare con una lettera nelle settimane scorse e un successivo specifico incontro il capogruppo, il segretario provinciale e cittadino della vicenda, chiedendo di verificare se ci fossero le condizioni di evitare questa mia scelta, chiedendo all’assessore di valutare il suo impegno nell’amministrazione, anche per la necessità di preservare l'Amministrazione, i suoi uffici, e la maggioranza su altri delicati fronti. Mi è sembrato evidente che non sia emersa una reale volontà di voler affrontare il problema e ho deciso, per gli aspetti di contenuto citati prima, di dover intervenire per evitare una situazione di ambiguità, e di ‘telenovela’, con chiacchiere inopportune che non fanno bene all’Amministrazione Comunale nel suo complesso, come emerso chiaramente ad esempio nell’ultimo Consiglio Comunale”.


