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p d giustizia 22 due

VERBANIA - 26-07-2022 -- Aveva litigato telefonicamente con la sorella, recandosi a casa sua per chiarirsi. Era un caldo giorno d’agosto del 2019 e la discussione, ad Arona, stava andando avanti in strada e a distanza, nel senso che lui, 33 anni, dopo aver invano citofonato alla congiunta, la stava chiamando a gran voce dalla strada, gridando all’indirizzo del balcone di casa. Fu in quel frangente che il condomino del piano di sotto, un 49enne albanese, s’affacciò e gli disse di smetterla di sbraitare, perché stava infastidendo i residenti, disturbandoli.

Ci furono scambi verbali sopra le righe e il diverbio trascese nel momento in cui l’albanese, ritiratosi, scese le scale e oltrepassò il portone, trovandosi in strada. Lo fece imbracciando un coltellaccio da cucina, che non esitò a utilizzare colpendo al collo il 33enne che cercava la sorella. Con la lama gli provocò ferite giudicate guaribili in 30 giorni e, per questo, è stato denunciato e processato.

Lesioni aggravate dall’uso del coltello e possesso ingiustificato d’una arma bianca sono i reati per i quali il giudice Annalisa Palomba l’ha condannato a sette mesi, con il beneficio della non menzione e della sospensione della pena, subordinata però al risarcimento di 3.000 euro di danni alla parte offesa.

 

 

 

 

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