VERBANIA - 17-07-2022 -- Aggredito mentre prestava soccorso. Più che l’entità delle lesioni –pochi giorni di prognosi– è la gratuità del gesto ciò che ha portato un dipendente della Croce Verde a costituirsi parte civile nel processo che vede alla sbarra un 26enne pregiudicato per lesioni aggravate e possesso ingiustificato di arma. Il 1° giugno del 2021 al numero di emergenza 112 arrivò la richiesta d’aiuto per una donna che non si sentiva bene. La centrale del 118 mandò un’ambulanza con a bordo il dipendente e un volontario, che la caricarono sul mezzo d’emergenza a Gravellona Toce e la condussero sino al Dea dell’ospedale “Castelli” di Verbania, dove la situazione precipitò. Le rigide norme di contenimento della pandemia impedivano allora che terzi entrassero in ospedale a seguito di pazienti. Nel caso di specie il 26enne compagno della donna, italiano d’origine marocchina conosciuto dalle forze dell’ordine per furti e reati connessi allo spaccio di stupefacenti, voleva a tutti i costi entrare. Gli fu impedito e lui, che pareva in stato alterato, iniziò a inveire e insultare i presenti, arrivando quasi a far cadere la compagna dalla barella mentre aggrediva i sanitari dicendo loro che li avrebbe accoltellati. Quella colluttazione comportò l’arrivo di due pattuglie della polizia e si chiuse con la denuncia del 25enne per lesioni (il sanitario fu visitato e refertato dal Dea) aggravate, con l’aggravante specifica di aver agito in danno di chi esercita una professione sanitaria; e per il possesso del coltello che, all’atto della perquisizione, l’imputato aveva con sé.
Nel procedimento apertosi giovedì in atti preliminari e rinviato a dicembre per la discussione, il dipendente della Croce Verde s’è costituito parte civile con l’avvocato Gabriele Zacchera.


