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VERBANIA - 05-07-2022 -- Dopo quasi sette anni la parola fine sarà scritta a fine mese. Non s’è placata, dal 2015 a oggi, la querelle sulla mai realizzata pista ciclabile tra l’hotel Villa Aminta e Stresa. Prevista in un accordo di natura urbanistica tra imprenditore e Comune, è rimasta ferma anni per essere stralciata per i vincoli imposti da Anas e per il lievitare dei costi.

Non è così, però, per Alfredo Macrì Del Giudice, già comandante dei vigili di Stresa e, nel 2015 (quando l’atto fu revocato) consigliere di minoranza. Nel contestare l’operato dell’Amministrazione, egli individuò allora come bersaglio il segretario comunale (oggi in pensione) Ugo Palmieri. Nel suo intervento in Consiglio comunale, poi tramutato in una lettera al sindaco Giuseppe Bottini pubblicata su Facebook -l’uso del social network, equivalente a uno stampato, ha fatto scattare l’aggravante della diffamazione- disse che il dirigente, essendo “amicissimo” del proprietario dell’hotel, in qualche modo l’avrebbe favorito, procurando un beneficio alla società e un danno al Comune.

Palmieri lo denunciò e il procedimento, rimasto fermo per anni, è diventato un tribolato processo che, finora, ha richiesto numerose udienze per impedimenti dei legali, rinunce, e citazioni di testimoni non andate a buon fine.

Ieri il giudice Annalisa Palomba ha dichiarato chiuso il dibattimento dopo aver sentito l’attuale sindaco Marcella Severino, in allora consigliere di minoranza ma in un’altra lista; e il consigliere di maggioranza Mauro Fortis. Entrambi chiamati dalla difesa, non hanno offerto elementi significativi alla tesi di Macrì -ribadita negli ultimi mesi con memorie ed esposti- secondo cui vi fu una gravissima illegittimità del segretario. Severino, che ha premesso come nel ruolo di opposizione i toni delle critiche si esagerino sempre, a precisa domanda del pm Anna Maria Rossi ha anche negato d’aver mai visto il post incriminato su Facebook, dal momento che frequenta poco i social network. Così come Fortis, che aveva saputo delle accuse a Palmieri dalla moglie, la quale ne era rimasta stupita.

Respinta la richiesta della difesa di ammettere come ulteriore testimone l’ex consigliere e blogger Piero Vallenzasca, mettendolo a confronto con il segretario comunale, il giudice ha fissato al 25 luglio l’udienza per la discussione e la sentenza.


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