VERBANIA - 29-06-2022 -- Ha voluto andare a processo per dire che quelle accuse che gli sono state rivolte erano infondate. S’è chiuso con un’assoluzione il processo a carico di un giovane ossolano accusato di minacce aggravate e tentate lesioni. I fatti si sono svolti ad Anzola d’Ossola, nel 2021, una sera in cui l’imputato si trovava a transitare in auto nella zona industriale a sud del centro abitato. Passò di fronte a un compaesano, che conosceva solo di vista, il quale in quel momento stava portando a spasso il cane. Secondo il pedone l’auto passò a elevata velocità, rischiando di investirlo al punto che, ritiratosi sul marciapiede, imprecò in direzione di quell’automobilista sconsiderato il quale, arrestato il veicolo, fece retromarcia tentando di investirlo una seconda volta, per poi avere con lui un diverbio culminato con minacce di morte. La discussione è l’unico fatto assodato riconosciuto da entrambe le parti, le cui versioni divergono. Secondo l’automobilista, che la Procura di Verbania ha mandato a processo, non solo non ci fu un tentativo di investimento, ma il suo tornare indietro fu determinato dal fatto che l’uomo col cane, al suo passaggio, colpì con il guinzaglio che aveva in mano la carrozzeria del veicolo, innescando così il litigio. Sentite le parti, è stato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione dell’automobilista -difeso dall’avvocato Claudia Oggiani- perché il fatto non sussiste, decisione confermata dal giudice.


